Lo zaino

In qualsiasi guida, sito, blog o altro, uno dei punti principali per preparare il Cammino è dedicato allo zaino. Come ho già sproloquiato in post precedenti è una questione di leggerezza e anche simbolica: tutto ciò che ti porti dietro deve servirti, deve aiutarti quando piove, quando ti viene una vescichetta o quando rischi di puzzare come un cinghiale e sei in una camerata con 25 persone che non ne possono niente.

Quindi, c’è una questione razionale e logistica di organizzazione e c’è una questione di sensibilità personale. Non vi farò un elenco, più che altro vi dirò che, rispetto al mio primo Cammino (e siamo al secondo, non al milionesimo) andrò più leggero.

Gli scarponi che avevo (alti e pesanti) li rimetterò quando dovrò andare in guerra: per ora sono sostituiti da scarpe basse da trekking impermeabili e traspiranti (incrociamo le dita, è la cosa più importante). Sempre “l’area piedi” verrà coccolata da calze tecniche (4 paia), calzette corte ancora più tecniche (2 paia – l’altra volta sono l’unico che se l’è cavata senza bolle… perché ho sempre messo doppio paio di calze, speriamo funzioni ancora) e un paio di sandali da trekking.

Per l’abbigliamento, alla fine penso farò la doccia vestito e me lo farò bastare: mutande (x4), un paio di pantaloni addosso ed uno nello zaino, 2 t-shirt super tecniche e 4 normali, due maglioni con zip (uno di pile e uno di lana leggera), pigiama e stop.

Poi c’è la pioggia, la cara amica pioggia. Per lei portiamo un cappello, un poncho, un k-way e tanto entusiasmo.

Infine l’attrezzatura, che è il punto su cui sto maggiormente arrovellandomi. Al di là di un conta-passi del tutto inutile che porto ma so già che non userò, ed una torcia tipo speleologo da appendermi in testa, ho molto pensato se portarmi una tenda e un sacco a pelo (come l’altra volta, e son 3 kg che so già non mi serviranno quasi a nulla). Alla fine al motto di “estote parati” verranno con me pure quelli, oltre a 3 borracce da un litro. Devo ancora trovare un asciugamano che ci stia e poi anche questo “settore” è a posto.

In realtà poi c’è anche la parte delle “cose inutili”. Oggettini che uno si porta dietro perché ha le sue fissazioni o i suoi propositi, o i suoi ricordi. E visto che faccio il mio Cammino con uno spirito poliedrico e contraddittorio, al di là di un po’ di ciondoli che mi ricordano momenti strani e specifici della mia vita (che magari meriteranno un post da soli, ma anche no), verranno con me 11 confezioni di carne secca (in sostituzione di tutte quelle polverine ricostituenti dell’altra volta, che fanno troppo moderno) ed un kit per farmi le sigarette (non sono capace a rollare, ma uno degli obiettivi è tornare fumando meno di un pacchetto al giorno: se me le devo girare tra filtrino, cartina, macchinetta per girare, sacchetto di tabacco e minuti persi ad accanirmi su un piccolo cilindro di peccato… spero mi passi la voglia).
Ed ovviamente il mio decimo Moleskine da psicopatico, che riempirò fittamente di sproloqui, ancora di più di questo blog, e che non dovrà mai leggere nessuno.

Unico consiglio utile che penso di potervi dare: non so ancora quanto peserà il tutto, ma visto che mi sono preso due voli a caso senza tratta unica, ero angustiato dal bagaglio. Lo zaino è troppo grosso per essere un bagaglio a mano ed il viaggio troppo raffazzonato per essere sicuro arrivasse integro ed in tempo. E allora ecco che viaggerò leggerissimo: me lo spedirò con DHL ad Oviedo e passerò a ritirarlo il 7 mattina, per partire. Almeno niente rotture di scatole tra check-in e metal-detector.

Su tutto questo, mentre metto via le cose, qualcuno mi fa capire chiaramente che non vuole che io parta… rubandomi una maglietta. Nello zaino purtroppo ci starà di tutto, ma non lui (lacrimuccia)

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