Lugo. 15 agosto – ore 14
Doccia già fatta, all’albergue all‘interno delle mura romane. Questa mattina partenza prestissimo, prima delle 6. Lungo tratto al buio con freddo e nebbia, illuminato da torce e luna, molto suggestivo. La tappa da oltre 30 km era lunga ma accomodante: salite gestibili e quasi tutto in piano, addirittura 200 m di dislivello in discesa dalla partenza all’arrivo.
Fino a Castroverde (una decina di km) ho camminato coi miei due compari, poi caffè e dopo tanto tempo per pensare, tra campi e boschi. Pensieri leggeri oltretutto, sul senso della vita, sull’amore, sul senso dell’amore… In parte astratti ed in parte concreti, che penso mi annoterò sul moleskine per sommi capi, ma che mi rendono più intellegibile il mio comportamento. Mi sto già perdendo mille delle sfumature che mi son passate per la testa, ma se non chiaro mi sembrava avesse tutto un buon senso. Altro discorso interessante, invece, fatto con Mauro sul senso del perdono, del ri-sentimento e della paura come principale motore istintivo dell’agire umano.
Poi per il resto cammino cammino cammino fino al ricongiungimento con Giovanni e Mauro, il tempo di sdraiarmi su un prato mentre ripartivano e starmene lì per 10 minuti a guardare il cielo e respirare l’aria fresca, poi ripartenza.
Lugo è una bella città, che questo pomeriggio credo girerò un po’. Da Santiago sono 100 km, il che vuol dire già percorsi 250, ma la cosa che forse mi “impressiona” di più è che anche agosto è già oltre la metà. Ho letto un bell’avviso su un muro: “il Cammino ti cambia, ma non cambia chi è intorno a te”. Il ritmo di percorrere le strade a piedi, di guardarsi intorno, di sentire le gambe spingere il suolo nelle salite, o i polpacci frenare le discese, sono l’espansione della percezione nel rallentamento dei tempi. E per ora mi rilasso al sole.
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