Come funziona il nostro cervello? Questa domanda è alla base della behavioural economics ed è anche centrale nell’approfondimento della mia professionalità, sempre più legata alla tecnologia e sempre più a rischio di “disumanizzarsi”. Dal fascino dei MadMen e delle campagne pubblicitarie “creative”, la comunicazione è sempre più spostata verso i big data, le statistiche, la reportistica.
Ma sono solo mondi contrapposti, o ci sono legami sottili che “connettono” i nuovi strumenti (come i social network) con gli schemi mentali che originano da come funziona il nostro cervello? La riflessione è utile sul mio lavoro, quindi, ma lo è anche stata nello scrivere Era Beta.
Comprendere il nostro cervello
Prima di comunicare e di informare è utile fare un passo indietro e provare ad approfondire come funzioni il cervello umano. E la cosa, al di là delle battute, è per lo più difficile: se infatti la cardiochirurgia o l’aerodinamica o altri grandi “settori” della medicina e della conoscenza si sono evoluti molto negli anni, sulle neuroscienze si è sempre al confine con qualcosa di alchemico.
La comprensione delle parti del cervello, del loro funzionamento e delle loro interazioni è qualcosa di affascinante ed è per molti aspetti un elemento centrale nello sviluppo tecnologico e nelle ambizioni di grandi personaggi innovativi come Elon Mask. Tecnologie come il “neuroimaging” stanno svolgendo un ruolo fondamentale nel permettere una migliore comprensione di noi stessi. Tali tecnologie sono sempre più sofisticate e stanno offrendo risultati in crescita esponenziale.
Fino a pochi secoli fa, l’Umanità era convinta che i sentimenti e l’amore nascessero nel cuore. Ora sappiamo che sono in realtà prodotte in zone del nostro cervello: qui un approfondimento sulle funzioni cerebrali.
Memoria ed esperienza
La coscienza è uno tra i più sorprendenti risultati dell’interazione tra i nostri neuroni: ci rende consapevoli delle esperienze, del libero pensiero e genera fenomeni molto interessanti.
“Per quanto strano possa sembrare“, scrive Daniel Kahneman, “ il mio io-nel-ricordo ed il mio io-che-percepisce, che insieme compongono il mio io, sono come estranei per me“. Il modo in cui ci sentiamo nel momento in cui sperimentiamo qualcosa è molto diverso da come ci sentiamo per la stessa identica cosa quando in seguito ci viene chiesto di ricordarla.
Si può approfondire meglio il tema leggendo degli esperimenti di Kahneman in questo articolo.
Comportamento di base del cervello
“Gli esseri umani compiono decisioni razionali tengono conto dei costi e dei benefici complessivi di ogni scelta che facciamo nella vita” è l’assioma di base della tradizionale teoria economica.
Ovviamente, la realtà è un po’ più complessa di così, e nel corso degli anni ci sono state molte teorie su come funzioni effettivamente il nostro cervello.
Nell’ultimo decennio, il premio Nobel Kahneman ha sviluppato una delle teorie più riconosciute e facili da capire del processo decisionale umano, che si basa su come si comportano effettivamente le persone e lo riassume meravigliosamente nel video qui sotto.
Secondo il Prof. Kahneman, abbiamo due modi distinti per elaborare le informazioni: due processi decisionali cognitivi che sono stati chiamati Sistema 1 e Sistema 2.
Ci sono molti esempi di quando il Sistema 1 e il Sistema 2 lavorano in armonia insieme ed altrettanti di quando sono in conflitto.
L’illusione della faccia vuota dimostra chiaramente una lotta tra il cervello automatico che vede una faccia concava e il cervello cosciente che vede una faccia convessa.
Esercitare il cervello
Ci sono minuscole cellule nel cervello chiamate neuroni. In generale, più neuroni ci sono e più connessioni si formano tra loro, meglio funziona il cervello.
Questi magici collegamenti elettrici si formano facendo ed imparando cose nuove, che si tratti di sviluppare nuove abilità o che si eserciti una routine ricorrente, o anche solo si provi un’esperienza per la prima volta.
Un cervello sano permetterà di comprendere al meglio questi semplici appunti, e per mantenerlo in forma si potranno seguire varie pratiche, come la mindfulness.
In effetti, mantenere bassi i livelli di stress con la mindfulness è una delle cinque del modello Dobson SENSE per migliorare la forma fisica e la neuroplasticità del cervello.
Euristica e pregiudizio
Euristica e pregiudizi sono alla base dello studio della behavioural economics.
Riguardano essenzialmente il modo in cui il nostro cervello crea regole efficienti e scorciatoie mentali da usare ogni giorno per risolvere problemi, formulare giudizi e prendere decisioni.
Queste regole e scorciatoie normalmente funzionano molto bene, tuttavia a volte possono portarci a fare scelte illogiche e irrazionali.
Molti dei concetti comportamentali teorizzati si sovrappongono, perché ci sono molte variabili in gioco quando si parla di comportamento umano in relazione al processo decisionale.
Ad esempio, ci sono molte sovrapposizioni tra Priming, Nudging e Framing.